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Dagli all’Untore!

  • bompiani
  • 26 nov 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Michele Serra scrive nella sua Amaca che, “di fronte al leader dei No Vax veneti, religiosissimo, incazzatissimo, che si contagia durante un pellegrinaggio a Medjugorje e adesso è in terapia sub-intensiva, dunque in condizioni gravi, l'istinto, inevitabile, è allargare le braccia e passare, dopo il dovuto amen, ad altro argomento. Poi però si pensa alla sofferenza, sua e di chi gli vuole bene, e al bisogno di rimanere umani che può salvarci non tanto dai No Vax, quanto da noi stessi.”

Chissà come si è sentito magnanimo Serra di fronte a questo secondo sentimento, visto che ce lo viene a raccontare! Quello che mi sorprende è che ci racconti il primo impulso (l’istinto inevitabile), senza battere un ciglio di vergogna, d’imbarazzo, di sorpresa.

La sorpresa è tutta mia. Quando ero ancora abbonata a Repubblica, non mi lasciavo sfuggire due cose: la sua Amaca e la vignetta di Biani. Oggi, se Repubblica mi passa fuggevolmente per le mani, cerco ancora la vignetta di Biani.

Come mai Serra, un uomo che fino a qualche tempo fa sembrava ragionevole e perspicace, ora trova naturale accettare a cuor leggero la morte eventuale di un uomo che ha rifiutato, per sue ragioni, di vaccinarsi?

Che cosa c’è in questo non-gesto (non vaccinarsi) di così colpevole e infame da meritarsi la pena di morte?

Le epidemie, si sa, producono l’identificazione e la caccia dell’untore. Sappiamo anche che gli Untori delle pandemie dei secoli passati erano tutti innocenti, vittime del desiderio di colpevolizzare che prende chi è preda della paura. E tuttavia, persone che fino a ieri ascoltavamo e leggevamo serenamente, si scagliano contro persone che non hanno fatto loro alcun torto. E nemmeno prendono in considerazione la possibilità, suffragata da moltissimi dati, che i non-vaccinati non aumentino i rischi, personali o collettivi. Né il fatto che in Italia il numero crescente di vaccinati vada di pari passo con l’aumento dei contagi. Che paesi dove la percentuale dei vaccinati è più alta (intorno all’80/90%), non se la passano meglio di quelli in cui è più bassa (dichiarazione del dott. Crisanti in una trasmissione televisiva dove rischiava di essere addentato dalla conduttrice). Che il non-vaccinato è altrettanto contagioso di un vaccinato da due mesi (cioè la grande maggioranza dei vaccinati). Che il non vaccinato ha le stesse probabilità di ammalarsi di un vaccinato, ma maggiori probabilità di prendere la malattia in forma più grave (il rischio, dunque, è soprattutto suo).

Queste sono notizie che ci vengono date quotidianamente da medici e scienziati di fama e che varrebbero almeno l’insinuazione di un dubbio.

Ma il super-vax non ha dubbi. Il suo è un atto di fede, una fede religiosa e rabbiosa, una fede da Inquisizione, la fede dei tempi bui, una fede che non c’è mai stata e di colpo dilaga come un’epidemia.

E così, esseri che finora credevamo umani, dotati di buon senso e benevolenza, trovano giusto privare altri esseri umani di ogni possibilità decente di vita e plaudono alle misure sempre più crudeli, illegittime e ingiustificate, verso chi, ciascuno per le sue ragioni, non se la sente di sottoporsi a un vaccino che presenta rischi e danni collaterali che sono sotto gli occhi di tutti (alcune persone che conosco dovrebbero assumere il vaccino a rischio della propria vita, ma non vengono ugualmente esentati), persone che al massimo mettono a rischio se stessi, ma non commettono nessun reato o atto di violenza (lasciamo stare il compiacente accompagnamento di alcuni fascistorosi nella sede della CGIL, analogo a quello di Capitol Hill).

E sempre costoro accettano una cosa illegale, incostituzionale e iniqua come il Green Pass – e oggi addirittura il Super Green Pass (perché punizione e ricatto sono due cose che non conoscono limiti) – che toglie la possibilità di sopravvivenza in un paese che ha abolito la pena di morte.

Personalmente mi sono vaccinata, sebbene nutra dubbi su questi vaccini (l’Italia non accetta vaccini che non presentano gli stessi svantaggi, ma non sono stati pagati con soldi europei).

L’ho fatto perché alla mia età, i rischi di vaccinarmi o non vaccinarmi mi sembrano equilibrati; e perché fiutavo la persecuzione a venire e sono troppo vecchia per rovinarmi completamente il tempo che mi resta. Ma ogni giorno, ogni momento, provo la vergogna di appartenere a un’umanità che insegue e perseguita gli Untori; che li odia, insulta e si prepara di buona lena a denunciarli; e penso al loro coraggio (non tanto la paura del vaccino ormai li muove, quanto il coraggio di non cedere a un ricatto).

E sebbene io sia dotata di Green Pass e potrei passare inosservata, come un marrano fra i cattolici, la vergogna m’impedisce di farlo e preferisco subire l’ostracismo degli amici, il disprezzo e le ingiurie, preferisco essere tacitata che tacere, oltraggiata che oltraggiare, e, sempre, andare con le vittime che coi persecutori.

 
 
 

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